Il Coordinamento di StaGe! & Indies , la filiera della musica indipendente ed emergente, risponde all’appello del Governo di sedersi intorno a un tavolo da da subito e ragionare su come migliorare la misura dell’App18 che nella sua bonta’ di proposta purtroppo in alcune sue applicazioni ha creato disparita’ tra i generi culturali, una parita economica tra giovani che non esiste nella realta’ e deve aiutare maggiormente i giovani in difficolta’ e meno abbienti, che deve limitarne gli abusi e le truffe e che deve supportare trattandosi di soldi pubblici le imprese italiane che producono, distribuiscono e diffondono cultura letteraria, musicale, teatrale e di tutte le altre arti e spettacoli dal vivo in modo equanime e non favorendo in alcun modo le multinazionali con sedi all’estero .
Tra le tante misure che sono state evocate per una nuova Carta della Cultura ci trova certamente d’accordo quella della limitazione reddituale favorendo con la stessa cifra, anzi magari aumentandola per avere un maggiore accesso, i giovani dei ceti meno abbienti nel loro rapporto con la cultura cosi come ci trova certamente d’accordo quella di equiparare maggiormente le spese per generi culturali e soprattutto che ogni acquisto vada a finire solo ed esclusivamente presso aziende italiane che fatturano, producono, operano, pagano le tasse e lavorano nel nostro paese e favorendo l’acquisto presso i circuiti commerciali e i negozi fisici del nostro paese supportando così l’occupazione del mondo del commercio fisico come le librerie, i negozi di dischi, i club, e prevendite fisiche e tanti altri esercizi commerciali schiacciati dai monopolisti globali on line..Nel merito, il Coordinamento StaGe! e Indies è a disposizione per dare il suo contributo tematico e per condividere soluzioni per migliorare l’impianto lavorando insieme anche a un miglioramento del Fondo Unico per lo Spettacolo.